
Con circa 50.000 ettari di coltivazioni e più di 10.000 aziende agricole dedicate, la pioppicoltura fornisce un contributo fondamentale all'industria nazionale, confermandosi come un tesoro nascosto del nostro patrimonio produttivo. Dopo una flessione rispetto all’attività portata avanti ancora negli anni 70, si è registrato un rinnovato interesse soprattutto dei comparti del legno-arredo e dell’industria cartaria italiana.
L'accordo, rinnovato e ampliato con la firma degli assessori di cinque regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia), Coldiretti, Cia e Confagricoltura, Associazione Pioppicoltori Italiani, FederlegnoArredo, Crea, Pefc Italia, Fsc Italia e Cluster Italia Foresta Legno punta a collaborare allo sviluppo di un’industria che fornisce oggi circa la metà del legname nazionale a uso industriale (45%, secondo dati FederlegnoArredo), pur occupando solo l’1% della superficie forestale italiana.
Alessandra Stefani, presidente di Italia Foresta Legno - Cluster Nazionale e presente alla firma, ha sottolineato l'eccellenza della pioppicoltura italiana: "Dal vivaio ai prodotti finiti, è riconosciuta come la migliore del mondo. Dobbiamo unire le forze per trovare spazio nelle misure della nuova Politica Agricola Comune (PAC) e nel piano nazionale della Nature Restoration Law”. Maria Rita Gallozzi, Presidente di FSC Italia, ha aggiunto “Ad oggi ci sono quasi 2.400 ettari di pioppeti certificati FSC in Italia. Possiamo e dobbiamo estendere questa superficie per rendere il pioppo Made in Italy ancora più sostenibile e appetibile per i mercati nazionali ed esteri”.