
Fino ad oggi, le pratiche di Green Public Procurement sono state attuate da Comuni, Province o Regioni su base volontaria e senza incentivi specifici (ad eccezione di sconti fiscali applicati a livello regionale); questo ha minimizzato gli impatti che potrebbero invece avere questi incentivi in termini di prestazioni "verdi" da parte degli Enti pubblici.
Grazie alla Legge n. 221/2015, l'Italia entra quindi a far parte di un numero crescente di Paesi europei che affrontano in maniera organica il tema degli Acquisti Pubblici Verdi garantendo, allo stesso tempo, che i soldi pubblici vengano impiegati per promuovere pratiche di produzione e di consumo sostenibili.
La stessa legge prevede anche l'obbligo di approvvigionamento sostenibile per i prodotti contenenti fibre di legno (carta da copia, arredi interni ed esterni, nuovi edifici, serramenti, ausili per l’incontinenza, ecc.), e indica la certificazione FSC® come una delle prove di conformità a questi requisiti, fornendo un’ulteriore spinta all'utilizzo di materiali certificati FSC in un Paese che conta già circa 2000 aziende che lavorano o commercializzano materiali con il label del Forest Stewardship Council®, e che salutano con favore l’allargamento del mercato pubblico nazionale.
Da parte sua, FSC Italia ha predisposto una serie di strumenti che forniscono ulteriori informazioni sul sistema di certificazione forestale e i metodi per verificare l’origine delle materie prime, come ad esempio il database per la verifica dei fornitori; le Linee Guida sviluppate nel corso del progetto europeo in materia di appalti pubblici di prodotti in legno e un servizio di prima assistenza per aziende e committenti pubblici. Lo stesso staff del Forest stewardship Council Italia è da tempo coinvolto nella definizione e nella revisione