Il 2018 si conferma un anno straordinario per la gestione forestale responsabile e il mercato dei prodotti forestali di origine sostenibile in Italia: il nostro Paese guida ora la classifica europea per numero di certificati di filiera FSC (2.294) seguito da Regno Unito (2.280) e Germania (2.220), e si piazza al 3° posto mondiale, dopo Cina (7.092) e Stati Uniti (2.438).

“Durante gli ultimi 12 mesi abbiamo avuto una conferma decisa: persone e mercato chiedono sempre più soluzioni che portino benefici di lungo termine per il Pianeta. FSC si conferma così lo schema di certificazione forestale preferito, per garanzia della filiera, rigore dei principi e trasparenza” ha detto Diego Florian, Direttore di FSC Italia, commentando i dati appena pubblicati.

Positivo il saldo delle aree certificate FSC in Italia, che sale a 65.433 ettari (+2,6%), per un totale di 18 certificati e ben 216 aziende coinvolte. Tra le regioni con maggior copertura troviamo Trentino-Alto Adige, Lombardia e Toscana; il Friuli-Venezia Giulia ospita invece il maggior numero di organizzazioni certificate per la gestione forestale responsabile (146). Tra le certificazioni più significative si segnalano proprio quella della Federazione Regionale dei Pioppicoltori FVG (1.533 ha) e del Gruppo WaldPlus (+7 membri e 1.041 ha totali).

Nel 2018 si è registrato anche il primo Pagamento per i Servizi Ecosistemi (PES) all’interno del sistema FSC, grazie al progetto ECOPAY Connect 2020 che ha coinvolto Parco Oglio Sud e l’Azienda Agricola Rosa Anna e Rosa Luigia, specializzata nella coltivazione del pioppo: l’azienda ha formalmente siglato un accordo con il Parco per la gestione di circa 20 ettari di ecosistemi degradati lungo il fiume Oglio, impegnandosi nei prossimi cinque anni in interventi di miglioramento dello stato di conservazione delle aree interessate. Il Parco inoltre otterrà una compensazione monetaria, che permetterà di aumentare ulteriormente le attività di gestione.

A fine anno è stata confermata inoltre la certificazione dei servizi ecosistemi FSC per il Gruppo Waldplus, primo caso mondiale di validazione dei benefici prodotti dalla gestione forestale responsabile su aspetti come conservazione della biodiversità, servizi di regolazione idrica, conservazione del suolo, sequestro del carbonio e servizi ricreativi.

Le certificazioni di Catena di Custodia FSC, lo standard che regolamenta la filiera dei prodotti forestali di origine responsabile, hanno raggiunto le 2.294 unità: una crescita del 4,2% rispetto allo scorso anno e di quasi 10% nel triennio 2016-2018; i siti produttivi accreditati sono oltre 2.940. Si conferma stabile al 93% il tasso di mantenimento annuale dell’adesione alla certificazione del Forest Stewardship Council.

Conferme arrivano anche dai segmenti trainanti come quello della seconda trasformazione della carta e del legno, che nel mercato italiano della certificazione FSC pesano rispettivamente per il 53,7% e il 24,3%*. All’interno di quest’ultimo, molto attive le categorie riconducibili alla produzione di arredi per l’interno (6,8%) e prodotti di legno per edilizia (3,4%).

Da sempre settore di punta nel panorama nostrano, quello del furniture ha conosciuto un trend positivo negli ultimi anni, grazie all’aumento delle esportazioni. L’uso di materiale certificato nella costruzione di mobili e altri elementi di arredamento risponde ad una crescente richiesta, da parte di committenti privati o pubblici, di garanzie rispetto all’origine sostenibile della materia prima. Confermato anche il dato positivo relativo al segmento settore tessile e moda, con 18 nuove certificazioni nel solo 2018.

L’espansione della certificazione nel mercato è stata favorita inoltre dalla nascita e affermazione di gruppi di certificazione (5), che includono al proprio interno più aziende - il più numeroso ne conta ora 57 - al fine di condividere i costi e benefici legati alla certificazione FSC.

L’uso dei marchi FSC a scopo promozionale può essere concesso anche alle aziende non certificate (purché non tenute a certificarsi) che abbiano stipulato con FSC Italia un accordo di licenza d’uso del marchio. Nel 2018 sono state 60 le aziende che hanno usufruito della licenza a scopo promozionale tramite il Trademark License Agreement (TLA), mentre i nuovi contratti siglati sono stati 7, con un incremento a valore del 17% rispetto all’anno precedente: tra i settori maggiormente attivi l’agroalimentare (La Romana, Grom, Salcheto, Icam, Pedon, Bolton Food, Sibat Tomarchio) e la cosmesi (Pupa, L’Erbolario, Biofficina Toscana, Bios Line, Harbor, I Provenzali); i retailer (Bricocenter, Metro Italia, Bennet), gli erogatori di servizi (ad esempio Ferrovie dello Stato, Etifor, Immergas, Geko), gli studi di consulenza e altre ONG (Legambiente, Stewardship in Action, Terra!, ReMade in Italy).

I dati sulla certificazione nel mondo, aggiornati al 3 gennaio 2019, riportano una copertura forestale certificata pari a quasi 196 milioni di ettari, distribuita in 84 Paesi; il numero dei certificati di gestione forestali emessi sale invece del 3,5% (1.588). Balzo in avanti delle certificazioni della filiera, che con 36.020 certificati attivi crescono del 7,11%, a conferma della crescita di fiducia da parte di imprese, pubbliche amministrazioni e consumatori.